martedì 19 aprile 2016
giovedì 14 aprile 2016
mercoledì 13 aprile 2016
Albano: sulla strada della parità in politica c'è ancora tanto cammino da fare (tratta da "Albano Laziale. Tracce, storie e percorsi di donne")
Albano è uno
dei comuni più grandi per popolazione dei Castelli Romani, tante le tracce
storiche e archeologiche sul suo territorio che risalgono ai tempi dei romani e
alla fondazione della mitica Albalonga.
La
toponomastica locale ricorda l'illustre passato e la recente storia e in tutto
questo c'è da chiedersi che ruolo hanno avuto le donne soprattutto nella vita
amministrativa e politica della città dal dopoguerra a oggi. Le realtà di
provincia come lo sono i Castelli Romani, sono spesso laboratori di analisi
politica dove è possibile dal piccolo poi estendere considerazioni più ampie
sul livello nazionale.
Le leggi
approvate negli ultimi anni come l'introduzione della doppia preferenza di
genere per l'elezione dei consigli comunali e l'obbligo per i sindaci di
garantire almeno il 40% del sesso meno rappresentato nelle giunte sono una
grande occasione per poter usufruire delle potenzialità e professionalità del
mondo femminile anche nel governo delle città.
La questione
delle pari opportunità non è un problema delle donne, ma di un'intera comunità,
un'esigenza civile per il compimento di una reale democrazia. Fintantoché
l'Italia affronterà il tema della rappresentanza delle donne come una mera
questione di genere si rimarrà a una posizione di stallo. Se veramente si vorrà
tenere il passo europeo sulla tematiche dell'equilibrio di genere, si dovrà
attuare un vero cambiamento di rotta a livello culturale e sociale.
Di queste
questioni ne abbiamo parlato con Ada Scalchi, la prima e unica (per il momento)
donna Sindaca di Albano, città che negli ultimi anni non ha di certo brillato
per una concreta parità di genere nelle istituzioni locali.
Lei è stata l'unico sindaco donna di
Albano. Ha amministrato in un periodo complesso per l'Italia, a cavallo fra I e
II Repubblica. Cosa ricorda della sua esperienza alla guida della città?
Vero, sono
stata l'unica donna Sindaca ad Albano e spero vivamente che ce ne siano altre!
Il periodo in cui ho amministrato dal 1988 al 1990, è stato davvero molto
complesso: eravamo a cavallo tra la I e la II repubblica, il sistema dei
partiti stava crollando, il P.C.I. al quale appartenevo si stava sciogliendo come
neve al sole, la crisi morale attraversava partiti, istituzioni, enti economici
e produttivi. Sicuramente è stata un'esperienza esaltante, ma anche faticosa
sia per il tempo che ti prendeva che per le scelte da compiere.
Ricordo che
conciliare l'impegno istituzionale e politico con la famiglia è stato durissimo.
Avevo un figlio piccolo e non sempre il mio impegno politico è
stato condiviso a livello famigliare, con orgoglio e riconoscenza posso dire
che molte compagne di partito si rendevano solidali per risolvere problemi
quotidiani come far giocare il piccolo il più possibile vicino dove tenevo
incontri o riunioni!
Le decisioni
politico-amministrative dovevano scontrarsi sempre con un metodo consolidato
che era il seguente: "I partiti di maggioranza dicono che questa è la
decisione". Lo scontro era duro, mi sono sempre opposta a lavorare
attraverso veline in copia, scritte quasi clandestinamente mai nella sede preposta,
motivo per il quale non mi è stato consentito di terminare il mio mandato. Nonostante
gli ostacoli, sono riuscita a recuperare
al patrimonio del Comune spazi da destinare
per attività sociali e culturali tra cui il Teatro Albaradians, Villa
Contarini a Pavona e Villa del Vescovo a
Cecchina, l' ampliamento del liceo Ugo Foscolo con la realizzazione di una sala
conferenze, l'apertura di tre biblioteche su tutto il comune.
Dopo la sua esperienza
amministrativa Albano ha visto emergere poche figure politiche femminili. Come
mai? Le donne si interessano poco alla vita politica o i partiti hanno bloccato
di fatto un vivaio per una classe politica in rosa?
Le
responsabilità dei partiti sono tante e gravi. Un'arretratezza culturale (e non
solo) accompagna ogni scelta da compiere anche per quanto riguarda la scelta
delle donne da inserire negli organismi di partito, sia da nominare nelle
Giunte o nei Consigli di Amministrazioni delle società municipalizzate. Ritengo
la "maschilizzazione" la
maggiore responsabilità dell'allontanamento delle donne dalla vita politica e amministrativa
locale e non solo.
Ad Albano e in diversi comuni dei
Castelli fino a un paio di anni fa le donne amministratrici erano merce
rara....consigli comunali senza elette, assessori solo uomini. Lei si è battuta
contro questa "maschilizzazione" amministrativa. Quali azioni da portare
avanti?
Le prima
azione da portare avanti da parte delle donne è quella di PARTECIPARE sempre, attraverso
movimenti, associazioni e anche nei partiti, con metodi nuovi, senza mai farsi
strumentalizzare. E' difficile e faticoso, ma alle donne nessuno ha mai
regalato niente!
Riguardo alla toponomastica
femminile grazie anche all'omonimo gruppo sul web sono stati fatti dei passi in
avanti anche ad Albano. A quali donne vorrebbe intitolare strade e piazze?
Grazie all'associazione
Toponomastica Femminile si sono fatti passi da giganti! Le componenti
sono donne straordinarie che mettono a disposizione la loro grande preparazione
e professionalità declinata al femminile a disposizione di tutti per abbattere
le barriere culturali ancora presenti nelel istituzioni.
Mi
piacerebbe intitolar strade e piazze a tante donne che si sono distinte per il
loro impegno civile
politico e culturale: Maria Ascenzi (ha prestato opera per i feriti del bombardamento del 1944 ), a Teresa e Cesare Durante per aver nascosto presso la loro casa alcuni Ebrei scampati dai rastrellamenti dal ghetto di Roma, Sesta Ponzo staffetta partigiana, Laurina Quattrini che partecipò alla resistenza portando la dinamite utile per l'attentato al ponte delle Sette luci.
politico e culturale: Maria Ascenzi (ha prestato opera per i feriti del bombardamento del 1944 ), a Teresa e Cesare Durante per aver nascosto presso la loro casa alcuni Ebrei scampati dai rastrellamenti dal ghetto di Roma, Sesta Ponzo staffetta partigiana, Laurina Quattrini che partecipò alla resistenza portando la dinamite utile per l'attentato al ponte delle Sette luci.
Ancora Maria
Silvestroni, unica consigliera eletta nel primo Consiglio Comunale dopo la
Liberazione, Caterina Dietrich, insegnante impegnata negli anni '50 a far
frequentare la scuola a tutti, lottando contro l'abbandono scolastico in particolare
dalle bambine. Matilde Filosofi, insegnante impegnata per l'integrazione
tra scuola e territorio. Potrei ancora continuare, ma queste sono le prime
figure femminile a cui vorrei dedicare un'intitolazione.
Se dovesse dare un consiglio alle
donne giovani e meno giovani che vogliono impegnarsi in politica, che consigli
e ragguagli darebbe?
Un consiglio: studiate, preparatevi, partecipate, conquistate la vostra indipendenza. Donne colte e consapevoli sono meno strumentalizzabili!
Dalle parole di Ada
Scalchi, è chiaro che nel processo di cambiamento che ha visto inserire
nell'ultimo decennio il principio di pari opportunità tra i cardini della
nostra Costituzione, dovranno essere i partiti e, come loro diretta
espressione, Sindaci e Presidenti di Province, Città Metropolitane e Regioni a
giocare un ruolo essenziale come veicoli della rappresentanza politica e
fautori delle regole del gioco politico che dovrà saper diventare anche a
misura di donna, oltre che uomo. Non si può più aspettare.
Francesca Ragno
Passeggiare per Albano con gli occhi delle donne
"Albano Laziale. Tracce, storie e percorsi di
donne" è il libro della Professoressa Mary Nocentini che racconta la
storia di Albano attraverso la vita delle donne che vi hanno anche se solo per
pochi giorni soggiornato.
Avete mai pensato di passegiare per la vostra città
osservando strade, vicoli e palazzi da un punto di vista diverso. E' quello che
cerca di fare una delle novità editoriali di questi mesi che ripercorre la
storia locale di Albano in un'ottica particolare: quella delle storie delle
donne che vi hanno vissuto, semplicemente soggiornato o che sono ricordate in
intitolazioni stradali.
Il libro curato da Mary Nocentini nasce dal progetto
nazionale "Toponomastica Femminile" che prende il via da una semplice
costatazione per cui "i nomi delle nostre strade e delle nostre piazze
contribuiscono a creare la cultura di un popolo, definendone le figure storiche
degne di memorabilità. Ma se tali figure illustri sono quasi sempre maschili,
quali le conseguenze nella percezione delle persone?", come si legge sul
sito del progetto. Dopo le guide al femminile su Roma, arriva anche quella
albanense.
"Albano Laziale. Tracce, storie e percorsi di
donne" guarda alle strade e piazze in modo diverso e così magari si scopre
che il quartiere di Cellomaio durante la seconda guerra mondiale e l'immediato
dopoguerra era un quartiere tutto al femminile, che ancora la modella
Vittoria Caldoni per poter intraprendere la sua professione aveva dovuto
lottare contro i pregiudizi dell'poca o che ancora le famose
"Minenti" altro non erano che indefesse lavorative che arrivavano ad
Albano per un giorno di festa e di riscatto dopo un anno di fatiche. Leggendo
questo libro non si camminerà più per le vie di Albano con lo stesso sguardo.
Nel libro è inserita un'intervista all'ex sindaca di Albano Ada Schalchi realizzata da Francesca Ragno sul tema delle pari opportunità e la presenza delle donne nella politica locale.
lunedì 11 aprile 2016
PRESENTAZIONE LIBRO FIERA DI GROTTAFERRATA 26 MARZO 2015
PRESENTAZIONE LIBRO, MARINO 8 MARZO 2015
PRESENTAZIONE DEL LIBRO "IL RISPETTO DEL PRINCIPIO DI MARI OPPORTUNITA" A MARINO, 8 MARZO 2015 PRESSO LA SEDE DELL'ASSOCIAZIONE PUNTO
A CAPO.
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